I casi di vaiolo delle scimmie continuano ad aumentare e questo sta allarmando non poco la popolazione. Cosa c’è da sapere? Si tratta di una patologia infettiva causata da un Orthopoxvirus, un virus molto simile a quello che causa il vaiolo e il vaiolo bovino. Per la prima volta fu osservato nel 1958 con il verificarsi di due focolai all’interno di un laboratorio danese su delle Macaco cinomologo. Anche i roditori però possono trasmetterlo all’uomo, non è infatti chiaro quale sia l’animale da cui la malattia è originata.
Nonostante i casi stiano aumentando, sembra che questa malattia sia alquanto rara e che difficilmente può dar sfogo a vere e proprie pandemie. Inoltre, il rischio di mortalità è davvero bassissimo. I suoi sintomi sono molto simili a quelli del vaiolo, ma in forma decisamente più leggera. In passato più volte si sono commessi errori, è stato infatti scambiato in alcuni casi per varicella, herpes ed altre patologie.
Ecco quali sono i sintomi che il vaiolo delle scimmie può comportare:
- Febbre
- Brividi
- Dolori muscolari
- Mal di testa
- Dolori alla schiena
- Spossatezza
- Linfonodi ingrossati
- Eruzioni cutanee tipiche del Vaiolo umano
Il vaiolo delle scimmie non si trasmette con facilità, avviene infatti tramite grosse goccioline di droplet, cioè goccioline respiratorie che si emettono tossendo, starnutendo e parlando. Il contagio può avvenire anche a causa di prolungati e ravvicinati contatti, attraverso contaminazione tramite i fluidi corporei, vestiti e lenzuola contaminati. Si può trasmettere anche durante la gravidanza, la mamma contagia il feto tramite la placenta. Tracce del Monkeypox virus sono state trovate nel liquido seminale nello studio che è stato condotto all’ospedale Spallanzani di Roma, la malattia quindi si può trasmettere anche sessualmente.
Ad oggi non esistono specifici trattamenti, il farmaco ‘tecovirimat’ risponde però con grande efficacia alle infezioni causate dagli Orthopoxvirus. Inoltre, il vaccino risulta essere molto efficace per prevenire la malattia. Diversi sono i vaccini che possono prevenire il Vaiolo delle scimmie, alcuni però non sono più disponibili al pubblico. L’ultimo che è stato approvato risale al 2019, si tratta dell’Imvamune, Imvanex o Jynneos.
L’OMS fa sapere che già dallo scorso gennaio sono stati registrati casi di Vaiolo delle Scimmie. In Italia si sta dedicando maggiore attenzione alla malattia da qualche settimana, da quando è stato registrato un aumento dei casi. Il primo caso risale al 17 maggio, quando un uomo è finito in ospedale a Roma dopo aver contratto la malattia alle Isole Canarie. Fino a qualche giorno fa i casi in Italia erano saliti a 71, al momento però sembra che la situazione non desti troppa preoccupazione.