Spesso i gatti fanno gli agguati, un comportamento legato alla predazione che accomuna tutti i felini. Ma perché un gatto che vive in casa fa gli agguati e cosa fare se gli attacchi diventano troppo frequenti?
Chiunque viva con un gatto si sarà chiesto (prima o poi) perché il gatto fa gli agguati? È sempre bene ricordare che l’agguato fa parte di un sequenza di movimenti legati alla predazione che è tipica di tutti i felini, non solo dei gatti. Nello specifico, gli animali domestici, hanno bisogno di stimoli, perché anche per loro, come per i cani, è necessario soddisfare i propri bisogni e il proprio intrattenimento. I gatti sono predatori e, sebbene adorino il divano, amano saltare, correre, arrampicarsi, vivere delle vere e proprie avventure! Per loro è fondamentale giocare e in assenza di stimoli e svago, il gatto può annoiarsi e arrivare ad avere dei comportamenti inadeguati, come ad esempio gli agguati a sorpresa ai nostri piedi o morsi alle mani.
Per quanto riguarda i cuccioli, l’agguato è per lo più un gioco. Nel gatto adulto, invece, le cause che spingono il gatto ad attaccare possono essere numerose e tendenzialmente l’obiettivo non è mai quello di di ferire o fare del male all’umano. Semplicemente, spesso si tratta di uno sfogo che può essere generato da vari fattori. Vediamo insieme perché il gatto fa agguati e morde!
AGGUATO COME MANIFESTAZIONE DI AFFETTO
Anche il gatto ha un linguaggio corporeo e, nonostante per noi possa risultare incomprensibile, fare agguati e mordere fin da cuccioli, è una manifestazione di affetto. La bocca infatti è un modo per socializzare e conoscere. I piccoli morsi possono quindi essere un segno di amore o di riconoscenza!
I gatti più giovani possono anche utilizzare l’agguato come un modo di invitare al gioco. Di solito si acquattano dietro una porta, una tenda o la gamba del tavolo e lì attendono il nostro passaggio. Il loro obiettivo non è tanto non farsi vedere, quanto spuntare fuori all’improvviso e, a volte senza nemmeno sfiorarci, abbozzare un agguato “incoraggiandoci” a inseguirli.
AGGUATO PER NOIA
Nei gatti che rimangono soli per molte ore al giorno, è facile subentri la noia. Diventa quindi facile che, un gatto annoiato per essere stato da solo tutta la giornata, attacchi i piedi e le caviglie al nostro rientro.
A maggior ragione, se l’ambiente in cui vive non gli offre né prede né oggetti alternativi come palline, topini di corda, cannette da pesca o altri giocattoli da manipolare, inizierà a prendere di mira le uniche cose nei dintorni che si muovono, ovvero le vostre gambe o le vostre braccia!
MALESSERE
Proprio come nei bambini, per manifestare il malessere si possono scatenare dei comportamenti violenti, compresi gli agguati con graffi e morsi. Oltre ad essere fastidioso per noi, potrebbe diventare pericoloso anche per ospiti e bambini.
Per questo motivo è estremamente importante capire il motivo del malessere del gatto e lavorare su quello che lo turba o lo infastidisce per fargli perdere questa abitudine.
LO ABBIAMO INCORAGGIATO NOI
Può anche accadere che un gatto agguanti mani e piedi perché, a nostra volta, lo abbiamo incoraggiato a fare così offrendogli i nostri arti in giochi di lotta e di morsi. In questo caso i gatti ci immaginano come potenziali prede o potenziali nemici e non sono nemmeno da biasimare se finiscono per ferirci davvero: del resto, siamo stati noi a dir loro che quel ruolo ci stava bene!
Non incoraggiare questo tipo di comportamento è la chiave per iniziare a farlo sparire. Sgridarlo ha l’effetto opposto e non fa che rinforzare il comportamento: nella testa del gatto, infatti, è riuscito con un agguato, un morso o un graffio, ad attirare la vostra attenzione.
LE SOLUZIONI
Come abbiamo visto, molto spesso gli agguati del gatto sono volti a catturare l’attenzione del padrone e a dare libero sfogo alla sua natura predatoria. Perciò la prima soluzione è: giocare, giocare e giocare! Dedicare del tempo al gioco insieme al vostro gatto e concentrarsi su di lui, magari concedendogli un po’ di tempo all’aria aperta oppure, come alternativa, si può pensare di adottare un secondo gatto in modo che abbia costantemente un compagno di giochi, che parla la sua stessa lingua e lo aiuti a non soffrire la solitudine.
Per calmare un gatto aggressivo, inoltre, è bene evitare di rimproverarlo (atteggiamento che l’animale percepisce come sfida) e favorire l’adozione di comportamenti positivi con premi e ricompense. Se si tratta invece di un micio che soffre di problemi ormonali si può pensare alla sterilizzazione o castrazione (sempre dopo aver consultato il veterinario), mentre se si ha a che fare con un gatto cucciolo da educare conviene abituarlo presto alla socialità.
Fondamentale è anche fornire agli animali i giusti stimoli che permettano di sfogare lo stress: tiragraffi, palline e altri giochi da rosicchiare sono ottime soluzioni preventive. Infine, nel caso in cui ci siano altri animali in casa conviene creare spazi personalizzati per ognuno di essi.
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