Nelle ultime settimane si è registrato un aumento dei casi di Streptococco in Italia, nello specifico in Sicilia dove è stata chiusa una scuola per proteggere i bambini. Quali sono i sintomi di questo batterio? Come curarsi ed evitarne la diffusione?
Che cos’è lo Streptococco A?
Lo Streptococco A è un batterio che solitamente colpisce la gola e nella maggior parte dei casi scatena infezioni con sintomi lievi. Una fra le più comuni è la faringite streptococcica. Tuttavia, se non curata, questa infezione può diventare molto grave, addirittura pericolosa per la vita a causa del fatto che i batteri si disseminano nell’intero corpo e in particolare: nel sangue, nei muscoli profondi, nei polmoni o nel tessuto adiposo.
Quali sono i sintomi dell’infezione da Streptococco A?
Lo Streptococco A genera un’infezione molto contagiosa che può colpire sia gli adulti che i bambini ed è caratterizzata da:
- mal di gola,
- dolore durante la deglutizione,
- febbre,
- tonsille rosse e gonfie,
- placche (non sempre presenti),
- ingrossamento dei linfonodi nel collo.
Nei bambini possono comparire anche sintomi meno specifici come:
- mal di testa,
- mal di stomaco,
- nausea e/o vomito.
I sintomi di solito migliorano in 3 – 5 giorni, se si inizia una terapia antibiotica, che è molto importante per ridurre il rischio di complicanze e di trasmissione. Tuttavia, se trascurata può causare complicanze gravi. Per questa ragione è consigliabile sottoporsi a un test rapido per identificare il batterio nella gola. Qualora risulti positivo, verranno prescritti gli antibiotici per permettere un rapido miglioramento del paziente e proteggere altri dal contagio.
Come si contrae l’infezione da Streptococco A?
L’infezione da streptococco di gruppo A è molto contagiosa. Si trasmette per contatto diretto con le secrezioni provenienti dalla gola o dal naso di individui infetti o con lesioni cutanee infette. Anche i portatori asintomatici possono trasmetterla, ma l’infezione asintomatica è molto meno contagiosa. Questo batterio vive nel naso e nella gola e si diffonde facilmente soprattutto tra i bambini. Quando un paziente infetto tossisce o starnutisce espelle il batterio attraverso minuscole goccioline di saliva che sono in grado di contagiare nuovi individui se vengono respirate. È possibile infettarsi anche bevendo dallo stesso bicchiere o mangiando dallo stesso piatto di un ammalato, così come toccando una superficie contaminata e portandosi poi la mano alla bocca o al naso. Il pericolo maggiore di contagio si ha quando il paziente è all’apice della sintomatologia, tuttavia può essere contagioso fino a 21 giorni dalla comparsa se non curato.
Come contrastare la diffusione di questo batterio?
Per prevenire la diffusione dello Streptococco A bisogna mettere in atto quelle accortezze apprese dal Covid. La migliore è sicuramente lavarsi spesso le mani, specialmente dopo aver tossito o starnutito e prima di toccare cibi o mangiare. Inoltre, è sempre bene coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto quando si tossisce o si starnutisce, usare un disinfettante alcolico in assenza di acqua e sapone, lavare anche bicchieri, posate e piatti usati da un soggetto ammalato.
Secondo il presidente di Fedefarma, Marco Cossolo, un’altra modalità di cui servirsi sono i tamponi, caldamente consigliati soprattutto per bambini. Secondo Cossolo ricorrere ai test “è anche un’azione di contrasto all’abuso degli antibiotici, e l’opportunità di fare questo test in farmacia è prevista dalla stessa norma che ha dato l’opportunità di fare il tampone anti-Covid”.
“Quello dei tamponi per lo Streptococco è un nuovo servizio, un’opportunità offerta – ha specificato Cossolo – È possibile farli sia in farmacia che a casa. Secondo noi è opportuno, per evitare falsi negativi o positivi, che sia eseguito in farmacia come è accaduto per i tamponi Covid.”
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